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KINTSUGI: CAMBIARE E RESTARE

La ruota continua a girare, gli obiettivi spingono, le direttive top-down non si fermano. Dobbiamo gestire motivazione, performance, nostre e non solo. Le modalità sono nuove, le incertezze tante. Come fare quindi a “restare” in questa situazione?

Molti manager e molte persone che “incontro” in queste settimane stanno scegliendo (consapevolmente?) la strada del fare: agisco, mi muovo, spingo. Come però? Gestire un’attività con la stessa spinta di prima equivale a non spingere.

Le modalità di lavoro stanno cambiando, le persone non sono e non saranno più le stesse, né i collaboratori né i colleghi né i clienti, e in più non sappiamo quando ne usciremo. È per questo che le energie non vanno sprecate.

Elaboriamo ciò che è stato e, per quello che compete a noi, attiviamoci con nuove modalità, ricostruiamo qualcosa di diverso e di migliore, come la tecnica giapponese del kintsugi che ripara la ceramica con l’oro per rendere l’oggetto più prezioso, unico e irripetibile.

Mentre tutto cambia fermiamoci a capire cosa possiamo cambiare anche noi. Ne usciremo più centrati e aiuteremo noi stessi o le persone che gestiamo a sostare nel buio, senza perdersi.

Enrica Birardi – HR Consultant Fluxus hr.